La crisi idrogeologica in Italia, una possibile fonte di investimento e crescita per il nostro paese.
Partiamo dunque spendendo due righe forse ovvie sul nostro paese, prendo da wikipwedia quanto segua a descrizione:
“L’Italia ([iˈtalja],[9] ascolta[?·info]), ufficialmente Repubblica Italiana,[10] è uno Stato membro dell’Unione europea, situato nell’Europa meridionale, il cui territorio coincide in gran parte con l’omonima regione geografica. L’Italia è una repubblica parlamentare unitaria e conta una popolazione di circa 60 milioni di abitanti, che ne fanno il terzo Stato dell’Unione europea per numero di abitanti. La capitale è Roma.
Delimitata dall’arco alpino, l’Italia confina a nord, da ovest a est, con Francia, Svizzera, Austria e Slovenia; la penisola italiana si protende nel mar Mediterraneo, circondata dai mari Ligure, Tirreno, Ionio e Adriatico, e da numerose isole (le maggiori sono Sicilia e Sardegna), per un totale di 302068,26 km².[11] Gli Stati della Città del Vaticano e di San Marino sono enclavi della Repubblica, mentre Campione d’Italia è un’exclave italiana.
Crocevia di numerose culture preistoriche, l’Italia antica fu unificata dalla civiltà romana, diventando il centro amministrativo, economico, culturale e politico dell’Impero romano. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, l’Italia medievale fu soggetta a invasioni e dominazioni di popolazioni barbariche, perdendo la propria unità politica. Tra XV e XVI secolo, con la diffusione dell’Umanesimo e del Rinascimento, divenne nuovamente il centro culturale del mondo occidentale e anche il campo di battaglia delle maggiori potenze europee durante le guerre d’Italia. La penisola conobbe poi la controriforma, il barocco e il neoclassicismo.
Dopo la parentesi napoleonica, gli italiani lottarono per l’unificazione e l’indipendenza nazionale durante il Risorgimento, finché, dopo la seconda guerra d’indipendenza e la spedizione dei Mille, il 17 marzo 1861 nacque il Regno d’Italia, che ottenne la vittoria nella prima guerra mondiale (1918), completando il processo di unificazione nazionale. Nel 1946, dopo il ventennio fascista (1922–1943), la sconfitta nella seconda guerra mondiale e la definitiva guerra di liberazione, a seguito di un referendum istituzionale, lo Stato italiano divenne una repubblica.
Nel 2020 l’Italia, ottava potenza economica mondiale e terza nell’Unione europea, è un paese con un alto livello di vita: l’indice di sviluppo umano è molto alto, 0.883, e la speranza di vita è di 83,4 anni.[12] È membro fondatore dell’Unione europea, della NATO, del Consiglio d’Europa e dell’OCSE; aderisce all’ONU e alla Convenzione di Schengen. L’Italia è, inoltre, membro del G7 e del G20, partecipa al progetto di condivisione nucleare della NATO, si colloca in nona posizione nel mondo per spesa militare ed è sia una potenza regionale che una grande potenza globale.[13][14] È il quinto paese più visitato del mondo e vanta il maggior numero di siti dichiarati patrimonio dell’umanità dall’UNESCO (58).[15]“
Ritengo che un paese come il nostro abbia tutte le carte in regola per iniziare a camminare sulle propri gambe intanto. Cosa significa? dovremmo chiederlo alle migliaia di militari americani stanziati nel nostro paese ad esempio. Forse la vera influenza che questo paese subisce realmente non viene dal vaticano infondo se ci pensiamo bene. Ritengo che le “sfere d’influenza” stiano forzando il gioco in un periodo storico decisamente delicato, e ritengo che il ruolo del nostro paese possa essere decisivo sulla scacchiera mondiale. Fatte queste premesse iniziamo ad analizzare adesso il nostro paese con occhio oggettivo, rendendoci conto di vivere in un paese straordinario, con la più ampia biodiversità del pianeta, in una posizione geografica strategica, con il clima più invidiabile del mondo, ed una cultura millenaria alle spalle. Basterebbe aver imparato dal passato infondo per costruire un grande paese, che possa essere un esempio in Europa e nel mondo! Ed è guardando alle nostre infrastrutture che comprendo quanto invece siamo schiavi ed indietro rispetto il resto d’Europa, guardando alla situazione di prevenzione del rischio idrogeologico comprendo che siamo un paese incapace ed impreparato. Ed osservando i danni che il maltempo ogni anno provoca nel nostro territorio suppongo che forse nessuno si sia reso conto che viviamo in un paese che cade a pezzi, incapace di gestire poche gocce di pioggia, immaginiamo le bombe d’acqua a cui i cambiamenti climatici ci stano abituano. Eppure in tutto questa triste relazione vedo ancora uno spiraglio di positività come sempre fatto del resto in tutta la mia vita! Ritengo che la situazione di questo paese possa essere un opportunità e non un problema, ritengo che la mancanza di infrastrutture implica la possibilità di poterne creare, che l’insorgenza di nuove problematiche legate al clime possa essere fonte di sviluppo per nuove tecnologie e metodologie. Ritengo che un paese che necessità urgentemente di interventi possa essere un paese che offra al contempo opportunità in tempi celeri. Ma per porre questo principio bisogna intanto fare in modo che il mondo dell’imprenditoria inizi a pensare in modo coeso, al solo scopo di avere un peso politico e nei confronti della politica, e che possa portare la politica a muoversi secondo schemi di crescita delineati e stabiliti con lungimiranza e programmazione. Ritengo che questo paese sia il più bello del mondo e ne o visti di posti credetemi, ho girato oltre 32 paesi in soli 21 anni ed oggi comprendo che pochi paesi sono come l’Italia, ma che tanto c’è ancora da fare.