Costruire un futuro restando ottimisti nell’era delle minacce nucleari in Europa
Siamo probabilmente una delle generazioni più produttive della storia, siamo nati nell’era del benessere e del consumismo. Ma abbiamo tutti notato un lento declino del nostro sistema negli ultimi 30 anni senza forse volerlo ammettere. Il sistema capitalistico e consumistico ha portato il pianeta sul punto di non ritorno. Eppure in questo clima incerto e di preoccupazione generale cerco di cogliere il meglio e di trovare spunti positivi e produttivi. Viviamo nell’era del litio, del grafene, del silicio. Oggi gli equilibri mondiali vengono messi in discussione perché la tecnologia ci mette davanti alla possibilità di cambiare le regole dell’approvvigionamento energetico mondiale. Le risorse alternative, le fonti rinnovabili, hanno dato a tutti delle nuove carte e per alcuni stavolta sono migliori che per altri. Ritengo che la crescita che i paesi asiatici avranno nei prossimi 30 anni sarà incontrollabile e fuori da ogni programma e previsione del mondo occidentale. Questo deve metterci in allerta, ma non deve spaventare i mercati, che invece dovrebbero da subito iniziare a guardare con lungimiranza alle nuove opportunità di crescita e di potenziale business. Ritengo che la minaccia di una guerra nucleare possa scoraggiare chiunque a fare nuovi investimenti, ma ritengo anche che il solo modo in cui la classe imprenditoriale possa rispondere sia questo, dimostrare fiducia nei mercati e tranquillizzare investitori e compratori. La classe imprenditoriale ha l’obbligo morale di cooperare al fine di salvaguardare gli interessi di tutti.
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